Chi ha inventato il tergicristalli?

Siamo ormai così abituati a utilizzarlo che non pensiamo come poteva essere non averlo: il tergicristalli è un’invenzione tanto semplice quanto geniale attribuita alla statunitense Mary Anderson.  L’idea le venne durante uno dei suoi molteplici viaggi: non avendo la patente, la Anderson era costretta a dipendere dai taxi che, in caso di maltempo, dovevano continuamente accostare per tenere pulito il parabrezza, lasciando che il tassametro proseguisse nella sua scalata di prezzo.

Prima che inventasse il tergicristalli si racconta che durante una visita a New York nell’inverno del 1903 l’inventrice osservò un tram che procedeva con i finestrini abbassati per permettere all’autista di pulire il vetro anteriore dalla neve. Il suo spirito di osservazione maturò la soluzione e una volta ritornata in Alabama progettò una leva posta all’interno dell’abitacolo del conducente che permetteva di attivare manualmente una stecca di gomma esterna, che muovendosi teneva pulito il vetro.

Se inizialmente la novità fu accolta con diffidenza, divenne poi dotazione obbligatoria nelle automobili dal 1916 e ottenne un brevetto dell’estensione di 17 anni. L’idea fece presa sul pubblico e si diffuse rapidamente, tanto che nell’aprile del 1911 si ricorda il primo brevetto inglese per i tergicristalli registrato da Gladstone Adams.

Il passaggio finale si ebbe nel 1969 quando comparirono sul mercato i tergicristalli ad intermittenza, progettati e brevettati (nel 1964) da Robert Kearns: la vicenda di Kearns si ricorda tutt’oggi come una grandissima battaglia legale contro la casa automobilistica Ford. Kearns, infatti, aveva provato a interessare alla sua invenzione le tre maggiori case automobilistiche statunitensi (General Motors, Ford e Chrysler) che, dopo aver rifiutato, si erano tuttavia predisposte per installare il tergicristallo a intermittenza sulle loro auto. Kearns riuscì a vincere una delle maggiori cause sulla violazione dei brevetti della storia.