L’industrializzazione del prodotto

Passare dal pensiero all’azione richiede il soddisfacimento di una serie di step consecutivi dai quali nessuno (o quasi) può esimersi. Preso atto, dopo aver svolto le dovute analisi, che l’idea ed il prodotto sono appetibili per il mercato, bisogna intraprendere il percorso di industrializzazione che porterà alla produzione e, successivamente, alla commercializzazione.

I disegni tecnici, la progettazione, le simulazioni, i test, ecc. sono tutte azioni che fanno parte del processo di industrializzazione. Questo termine indica un approccio alla progettazione che tiene conto non solo delle specifiche funzionali, di contesto applicativo e di design del prodotto, ma anche delle possibili tecnologie costruttive (prevedere la fattibilità di realizzazione mediante la tecnologia scelta per produrlo).

La progettazione e la conseguente industrializzazione del prodotto precedono temporalmente la produzione vera e propria e sono step vitali, in quanto sono i primi che evidenziano i reali costi del prodotto e il modo in cui le diverse variabili (tecnica costruttiva, materiali, finiture, ecc.) possono andare ad influire sul prezzo finale.

ASPETTI DI BASE

Modificare un progetto in fase di industrializzazione, qualora si renda necessario, è molto meno costoso rispetto a cambiare un prodotto già costruito, se non addirittura in fase di produzione. La progettazione potrebbe avere bisogno di essere guidata per occuparsi degli investimenti associati, per capire se il livello di automazione utilizzabile per la costruzione del prodotto è adeguato al costo di vendita e ai volumi previsti, per controllare se i livelli di innovazione nel prodotto e nel processo sono significativi o per verificare se esiste un’adeguata capacità produttiva in termini di qualità. Tutto questo perché se si vogliono raggiungere le aspettative del cliente (qualità, costo, servizio) è fondamentale che la progettazione sia eccellente. Progettare un prodotto con un’ottima qualità percepita dal cliente (sia in termini di funzioni sia di estetica) ma di difficile realizzazione in fase di produzione significherebbe trovarsi di fronte a un pessimo progetto: esso, infatti, non realizzerebbe il corretto ritorno economico e di immagine per l’azienda.

PROTOTIPI
Dopo la progettazione e l’industrializzazione, sono di primaria importanza i prototipi.

Realizzabili in diversi materiali e con molteplici tecniche, questi consentono di passare dall’astrazione dell’oggetto ideato alla concretezza del prodotto fisico, permettendo così una serie di valutazioni e considerazioni impensabili durante la fase di progettazione: è troppo grande? L’impugnatura è scomoda? Lo smontaggio è intuitivo? Rischia di essere troppo pesante?

Il prototipo può essere di tipo concettuale, funzionale o tecnico, e in ogni caso è in grado di svolgere funzioni differenti nell’azienda: può servire per valutare i costi, i tempi di ciclo, la risposta del mercato e moltissimi altri parametri. Il prototipo non è una necessità avvertita solo dalle moderne aziende: sin dall’antichità, infatti, quando ci si poteva affidare solamente alla carta e agli attrezzi da disegno, la realizzazione di un prototipo permetteva di effettuare importanti osservazioni sul progetto in corso.

LA STAMPA 3D
Grazie alla sua versatilità e alla capacità di creare prototipi e prodotti personalizzabili in tempi rapidi e a costi limitati, la stampa 3D ha conosciuto una velocissima diffusione, con una crescita del mercato che pare inarrestabile: da molti è considerata la portatrice di una nuova rivoluzione industriale, ponendo inoltre le basi per la creazione di un modello economico incentrato sull’auto-produzione. La stampa 3D applicata alla prototipazione, in realtà, esiste da circa 30 anni ma nell’ultimo periodo sono avvenuti due interessanti cambiamenti che hanno contribuito alla sua rapida diffusione con una nuova e fondamentale importanza: da un lato sono entrate sul mercato stampanti 3D a bassissimo costo ed accessibili a tutte le aziende. Dall’altro si sono diffuse sul mercato macchine per uso industriale estremamente costose in grado di produrre oggetti in metallo (dall’acciaio al titanio a nuove leghe). Oltre ai bassi costi e ad una tempistica irrisoria, un ulteriore vantaggio della stampa 3D è quello di rendere più efficiente il ciclo produttivo che porta alla realizzazione di un prodotto. Un esempio interessante è fornito dalla Tetra Pack: a Modena, dove l’azienda ha i laboratori di ricerca e sviluppo, è stato prodotto in manifattura additiva un soffiatore di aria calda che ottimizza la geometria dei canali interni di circolazione dell’aria, consentendo risparmi importanti sul funzionamento del macchinario in termini di energia, e quindi di denaro, nell’intero ciclo di vita del macchinario.

LA PRODUZIONE: A CHI MI RIVOLGO?
Una volta superate tutte le fasi precedenti e l’industrializzazione, resta il grande nodo della produzione. La decisione di produrre internamente rende necessario attrezzare uno stabilimento, rifornirsi di macchinari appositi, assumere del personale.

Questa opzione è ovviamente più facile nel caso in cui si abbia già una struttura industriale da sfruttare ma a causa degli ingenti capitali necessari generalmente si preferisce esternalizzare la produzione.

La scelta del fornitore è un altro aspetto essenziale che incide sulla capacità di soddisfare le esigenze dei clienti futuri, motivo per cui è fondamentale costruire nel tempo un rapporto di fiducia e di collaborazione. È giusto sottolineare come il fornitore possa essere, o diventare, un socio. Coinvolgere un partner industriale nel lancio di un nuovo prodotto comporta enormi benefici nel caso non si abbia familiarità con dinamiche aziendali, stabilimenti produttivi o capitali sufficienti. Quando si trovano dei fornitori che procurano beni o servizi realmente necessari per il successo dell’impresa, bisogna intensificare i rapporti con questi. Una forte relazione commerciale può portare benefici a entrambi: dimostrare ai propri fornitori quanto sono importanti per l’azienda è un buon modo per far sì che facciano il massimo dello sforzo per procurare il miglior servizio possibile. Nella scelta di un fornitore vanno considerati almeno due aspetti: cosa effettivamente richiede il processo produttivo del prodotto che vogliamo lanciare (quali tecnologie servono, quale tipologia di materiali bisogna trattare, ecc.); quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere. La qualità e un prezzo conveniente non sono dunque i soli fattori da considerare nel momento della scelta del fornitore. Il punto di inizio dev’essere l’analisi delle esigenze dei clienti che si vogliono soddisfare e la corretta identificazione delle caratteristiche del prodotto/servizio che rappresentano il proprio vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti esistenti. Sulla base di queste considerazioni cambiano i criteri sui quali ricercare i giusti fornitori.

ESEMPI PRATICI
1. Se la riduzione del tempo necessario per servire e soddisfare i tuoi clienti è l’aspetto che ti distingue e ti qualifica rispetto ai tuoi concorrenti, i fornitori che ti offrono una veloce e affidabile consegna saranno preferibili rispetto a quelli che ti offrono soltanto un buon prezzo.
2. Se, invece, la tua strategia è volta a garantire un prodotto/servizio di qualità superiore rispetto ai tuoi concorrenti evidentemente dovrai privilegiare l’aspetto qualitativo delle forniture.

LE CARATTERISTICHE DI UN BUON PARTNER INDUSTRIALE
Un buon fornitore deve essere in grado di collaborare quando possibile al processo di industrializzazione e dimostrare di poter fornire i seguenti benefici:

  • qualità e affidabilità: la qualità delle materie prime utilizzate deve essere elevata; i clienti, infatti, associano la cattiva qualità all’imprenditore e non ai fornitori. Ugualmente se il fornitore tradisce le attese con una consegna in ritardo o con della merce difettosa, sarà l’azienda a disattendere le aspettative dei propri clienti;
  • velocità e flessibilità: fare ordini piccoli e frequenti può risparmiare all’azienda la necessità di avere un grande magazzino; fornitori flessibili possono aiutare a dare risposte veloci a eventuali cambiamenti della domanda dei clienti o ad emergenze improvvise;
  • il giusto prezzo: il prezzo più basso non è sempre il migliore. Se si pretendono qualità e affidabilità dai propri fornitori bisogna decidere quanto si è disposti a pagare per i materiali di cui si ha bisogno e per l’equilibrio che si vuole raggiungere tra costo, affidabilità, qualità e servizio;
  • buone capacità relazionali: i migliori fornitori sono quelli che vogliono comunicare regolarmente con l’imprenditore per capire di che cosa ha bisogno ora e di che cosa potrà aver bisogno in futuro, con effetti diretti sulla capacità dell’azienda di soddisfare le esigenze dei propri clienti e di porre rimedio a eventuali criticità.
  • sicurezza finanziaria: è bene accertarsi sempre che il proprio fornitore abbia una forte solidità finanziaria per poter acquistare ciò che serve e rifornirsi in tempo, quando se ne ha bisogno; un controllo sulla loro solidità finanziaria può rassicurare sul fatto che non falliranno proprio quando si avrà maggior bisogno di loro.